jeudi 21 avril 2011

Selon Giuseppe del Rosso (XVIIIe-XIXe s.), le Sphinx, issu des carrières de pierres pour la construction des pyramides, fut peut-être l’oeuvre du hasard

 Photo Marc Chartier
Dans le chapitre de son ouvrage Ricerche sull’architettura egiziana e su ciò che i Greci pare abbiano preso da quella nazione (1800), qu’il consacre au site de Guizeh, Giuseppe del Rosso (1760-1831), architecte au service de la Cour royale de Toscane et “Maître d’Architecture” à l’académie des Beaux-Arts de Florence, développe deux théories ou conjectures principales : la configuration souterraine du site d’implantation des pyramides (conduits reliant les pyramides, dérivation du Nil vers la Grande Pyramide) et l’origine quasiment fortuite du Sphinx, dont la forme serait grossièrement apparue lors du prélèvement des pierres de la carrière où il est situé, avant d’être “perfectionnée” à l’initiative des prêtres de l’Égypte pharaonique.
Pour (éventuellement) faciliter la compréhension de ce texte, j’ai introduit des intertitres qui pourront compléter la traduction proposée par la barre d’outils, en bas de cette page.

“Non cessò mai d'essere la passione predominante della maggior parte dei Faraoni quella di fabbricare ; ed è ciò che ha fatto credere che possedessero delle ricchezze immense. Le piramidi, ed il laberinto , testimoni eterni dell' ardire, e della frenesia, alla quale con tanta facilità era trasportata questa nazione, ci offrono un saggio indubitabile della sua maturata esperienza in ciò che riguarda l'arte di fabbricare in questi secoli. Noi vediamo nelle prime degli ammassi prodigiosi d'enormi pezzi di pietre, i quali ci fanno stupire senza allettarci ; nonostante siamo per queste convinti dell'attività delle forze moventi, con le quali sono arrivati a costruirle.  (...)


L’ampleur des oeuvres construites sous terre
Uno de' più interessanti oggetti dell'architettura egiziana, bastante da se stesso a evidentemente dimostrare il singolare, e il grande di questa nazione si è l'ampiezza delle opere, che essa ha costruite sotto terra. Alcuni autori dell' antichità non hanno ignorato, che a 160 piedi sotto i fondamenti di alcune piramidi esistevano degli appartamenti, i quali facevano comunicazione tra le une e le altre mediante alcuni rami di strade, da Ammiana Marcellino chiamate con un termine greco syringes. Non è conosciuto al presente se non che uno di questi condotti, ed è quello che sega il piede della più settentrionale delle gran piramidi, e che va riempiendosi d'anno in anno della sabbia, che vi cade, o dalle materie che vi son gettate .
Verso l’anno 1581 Prospero Alpini assicura avervi fatto discendere con una bussola un uomo, il quale giunse fino al luogo, ove questo cammino coperto si divide in due strade, una delle quali va verso mezzogiorno, e l'altra è diretta all'oriente cosa che i viaggiatori, i quali ci son capitati molto tempo dopo, come Maillet , Greaves , e Sicari non sono stati più in grado di potere osservare.
Erodoto non ha dubitato che discendendo sotto terra si potesse dipoi rimontare nella camera della piramide del laberinto ; ma siccome ciò, è esattamente l'istesso anco per quella di Menfi, è facile immaginarsi che questa costruzione fosse comune a tutti i monumenti di questo genere : cioè che tutti avessero delle strade nascoste, e de'sotterranei. (...)


De petites dérivations du Nil pour irriguer la tombe des souverains (cf. Hérodote)
Fra tutte le opere di questo genere più singolare si è al mio credere l'artifizio per condurre delle piccole branche del Nilo ad irrigare la tomba de' sovrani, che riposavano nelle gran piramidi. Il solo progetto sorprende talmente a prima vista, che non lascia riflettere alle difficoltà, che avranno dovuto superare, le quali son tali da lasciar sospeso chi troppo esamina la realtà di quest' impresa. Restano le gran piramidi poche leghe lungi dal Cairo, e circa due leghe distanti dal Nilo : quello che è più, sono fabbricate sopra una collina alla quale Greaves e Maillet danno più di 100 piedi di elevazione sopra il livello del Nilo. A questa profondità dunque dovrebbe stabilirsi il livello del lago nel centro del quale come in un isola artificiale era deposto il cadavere. Per quanto insensibile si voglia che fosse il declive del canale, che doveva condurvi l'acqua, ponderatane la distanza viene a farsi un considerabile aumento a 100 piedi, che vi sono dall'apice della montagna al livello del fiume, da cui si partiva questo ramo ; questo combina con ciò che molti autori dell'antichità hanno affermato che esigessero a 160 piedi sotto il piano delle piramidi alcuni rami di strade, e alcuni condotti, che facessero comunicare l’une piramidi con l’altre ; ma hanno trascurato il più interessante a sapersi, che l'esito che avrà avuto quest' acqua dopo aver formati que' laghi, o pozzi morti, seppure non hanno riserrate l'imboccature di tali condotti, tosto che hanno considerato esser pieno il recipiente, il che si poteva ben'ottenere per mezzo del calcolo, ed altre fisiche osservazioni. (...)


Le motif de la construction des pyramides : la tranquillité éternelle des souverains
Si vede naturalmente, e facilmente il motivo della costruzione delle Piramidi, oltre i progressi illimitati, che andava facendo la magnificenza e il lusso. L'intenzione dei sovrani, i quali le fecero inalzare, era quella d'impiegare ogni mezzo, di cui l'arte umana fosse capace per sempre più assicurare ai loro cadaveri un eterna tranquillità. Scelsero g'i architetti egiziani per quell'effetto la forma piramidale più d'ogni altra per la di lei struttura propria a riempir le loro vedute, più difficile rendendosi il poterne alterare la solidità. Ecco ancora perchè questi edifizi erano piantati sopra delle spiaggie. Oltre questo i sovrani poco contenti di tali precauzioni fecero tuttociò che l'industria, e l'impegno può immaginare per nascondere il luogo, dove il loro corpo dovesse essere sepolto. Credo che da ciò chiaro apparisca essere stato il motivo della costruzione di tali fabbriche il desiderio d'assicurarsi durevol quiete dopo la morte.


Divergences entre auteurs au sujet de la période et des auteurs de la construction des pyramides
Non convengono gli antichi scrittori nè circa il tempo, nè circa gli autori di queste fabbriche singolari, e benchè si vogliano fra i più antichi monumenti d'Egitto, con tutto ciò pare che se ne possa giustamente dubitare. Omero che ripete tante volte le particolarità dell’Egitto non ha mai fatta parola alcuna delle piramidi. Un si fatto silenzio inclinerebbe a far credere che tali monumenti non esistessero, o che almeno fossero a lui contemporanei.


Les pyramides de Guizeh ne sont pas de simples promontoires naturels revêtus de pierres
Il viaggiatore è sorpreso all'aspetto di un gran seguito di piramidi distese all'Occidente del Nilo da Saccara fino a Gizeh ; ma ciò che potrebbe scemargli la meraviglia che egli avesse per tali fabbriche, si è la congettura da alcuni avanzata, che gli Egiziani non avessero in origine altra mira che di rivestire delle montagne, che essi presero per modello, come lo dimostrano per prova le piccole piramidi di Saccara le quali per la loro informità rassembrano meno a delle piramidi, che a de' monticelli rivestiti di pietre, trovandosene ancora di quelli rivestiti, ed accresciuti di pura terra. Ma siccome si trovano nella Siria molte dì queste eminenze rivestite di pietre sulle quali sono stati fabbricati de' piccoli castelli, così l'opinione che si aveva intorno all'esser questi serviti di modello alle gran piramidi non è niente bene stabilita. In oltre per quanto queste moli sieno piantate sopra delle spiagge, capaci di sostenere l'enorme peso, non contengono nel loro interno alcuna eminenza naturale, che potesse aver loro somministrata una data posizione, o modello, trovandosi gli angoli di quasi tutte le piramidi perfettamente voltati verso i punti cardinali del polo, lo che dimostra avere gli Egiziani scansata qualunque obbligazione per attenersi ai buoni sistemi fin d'allora conosciuti, e praticati.


Influence de la religion (culte du Soleil) sur l’implantation des pyramides
Sembra ancora che la religione debba aver influito assai riguardo alla posizione di questi edifizi, poichè nelle piramidi come in tutti gli obelischi pare che siasi avuto in mira di rendere un tributo al grand'Astro del Giorno ; in fatti il Sole al suo levarsi, a mezzogiorno, e al tramontare vibra i suoi raggi sulle facce delle piramidi; di maniera che non fanno alcuna ombra dalla parte di mezzogiorno almeno per la metà dell'anno. Ecco ciò .che riguarda la posizione .
E' oramai noto che la maggiore delle tre piramidi, che sono alcune leghe lontane dal Cairo, forma un quadrato, le di cui misure dateci da Erodoto e Diodoro sono assai discordi ; pare in conseguenza più giusto attenersi a quei moderni viaggiatori, dell'esattezza dei quali possiamo più comprometterci. Greaves avendola attentamente misurata ha trovato il lato del quadrato della base di 693 piedi d' Inghilterra, e l'altezza perpendicolare di 499 piedi. (...)


Les pièces souterraines : des travaux aussi considérables que ceux de la construction des pyramides elles-mêmes
Erodoto parla degli appartamenti sotterranei stati fatti sotto le piramidi, ai quali al presente non si può più andare, e dice che il sepolcro era in un isola fatta per mezzo di un canale, che portava l'acqua dal Nilo, il che è confermato da Plinio.
Questi lavori sotterranei erano per Io meno altrettanto considerabili quanto l'istesse piramidi, e se ne converrà facilmente, essendo questi edifizi quasi due leghe lontani dal Nilo, e fabbricati sopra una collina alta più di 100 piedi dal livello di questo fiume, come abbiamo di sopra notato.


Découverte de l’ouverture de la Grande Pyramide : peut-être déjà du temps de Strabon
Si riguarda come una cosa straordinaria, l'aver potuto scuoprire l'ingresso che conduce all'interno della piramide, essendo noto che esse erano tutte chiuse, ed inaccessibili. Si pretende che questa fosse un impresa del Calif Mahomet, che viveva l'anno 827 dell'era cristiana : essendoci apparenza che questo principe avesse letto negli antichi autori tuttociò che concerne questi edifizi straordinari, che, come riferisce Strabone, in mezzo delle piramidi eravi una pietra, che ne formava l'ingresso ; può darsi che questa siasi staccata, o abbiagli dato qualche altro indizio, oppure che avendo cercato del mezzo, o traforato a forza sia potuto arrivare a penetrarvi. Ma io sarei piuttosto per credere che quest'apertura fosse praticabile ancora ai tempi di Strabone medesimo, mentre la relazione che eì ci dà di una parte interna di questo edifizio, e della tomba che vi si trova è precisamente conforme alle relazioni de' moderni. 


Des conjectures peu satisfaisantes sur la configuration interne de la Grande Pyramide et sur la fonction du “sarcophage”
Plutarco parla dell'eco che vi formava la voce, circostanza egualmente dai moderni riportata. E' però molto particolare che tanti antichi autori non abbiano fatta parola sopra quello articolo, e che non abbiano lasciata una precisa descrizione de' vari condotti, delle camere, e delle gallerie, le quali nell'interno si trovano, come ancora della tomba nell'appartamento più in alto collocata. Ognuno vede che sarebbe stato facile praticare nella capacità di quelli edifizi, un gran numero di sale sepolcrali per deporvi i morti di tutte le persone della famiglia reale, ciò che non è stato mai fatto ; poichè non si trovano che due stanze ed una sola cassa, la quale (malgrado l'autorità di Strabone) molti viaggiatori illuminati come M. Shaw non prendono per un sarcofago, ove sia stato mai un cadavere umano. Sono state sopra ciò azzardate molte congetture, ma tutte pochissimo soddisfacenti.


La seconde pyramide et son fossé sur deux cotés de la base
La seconda delle piramidi è più particolare per esser, come sopra accennammo, decorata da un fosso, che ne circonda da due parti la base, e che è tagliato nella montagna, ed ha circa 30 piedi di profondità, e 90 di larghezza ; sono stati parimente tagliati nella contigua montagna degli appartamenti, e sopra 10 piedi da terra si vedono de' fori nel sasso i quali probabilmente sono un opera incominciata di un portico, che doveva esser l'ingresso di questi appartamenti . E' stato principiato a vuotare 10 piedi sopra a quello un altro appartamento superiore, il di cui portico è finito, ed eguale all'altro cominciato di sotto. Erodoto vuole che questa piramide non avesse alcun vuoto sotto terra, e che il Nilo non le prestasse il consueto ornamento delle sue acque ; ma che in seguito per mezzo di un canale fosse fatta l'isola, ove il corpo di Cheops era inumato. Se questa è la verità, apparisce dunque che si facesse un passaggio nella montagna, il quale conducesse ad un appartamento praticato nell'istessa rocca, in cui si trovava l'isola, della quale Erodoto parla. (...)

 Photo Marc Chartier

Photo
Le Sphinx est peut-être l’oeuvre du hasard : sa masse aurait fait partie d’une carrière de pierres pour la construction des pyramides et, une fois dégagée, sa forme d’animal symbolique aurait été “perfectionnée”, à l’instigation des prêtres égyptiens
Non lungi da questa trovasi la famosa sfinge, opera che ci offre una nuova specie di fabbriche figurate, di cui non trovansi altri esempi, e delle quali unicamente quest'instancabile nazione ha mostrato di esser capace. Le grandiose strade, che uniscono fra loro le piramidi descritte con questo monumento, paiono costruite a bella posta per il trasporto delle pietre ; essendochè la rocca è stata tagliata intorno alla sfinge, e le pietre scartate hanno servito alla fabbrica delle piramidi. Attenendomi alla relazione di Pococke questa sorprendente figura è di un sol pezzo ; e ciò che alcuni hanno preso per commettiture non sono che delle semplici vene naturali del masso . Vi è tradizione che questo monumento fosse il sepolcro di Amasis ; ma credesi che Plinio sia il solo che abbia adottato questo sentimento. (...)
Potrebbe darsi che il caso avesse avuta molta parte in questo monumento riguardato con tanta ammirazione. Se questo monte era stato destinato per iscavar le pietre per servizio delle piramidi, come lo dimostrano le strade, che comunicano fra questi monumenti, non sarebbe fuor di ragione che il caso avesse abbozzato qualche cosa, che si accostasse alla figura di questo simbolico animale, e che in seguito, avendone tirate tutte quelle pietre, delle quali avevano bisogno, fossero andati quasi perfezionandolo, forse per insinuazione e avidità de' sacerdoti, ai quali non sara stato difficile farla passare per un opera prodigiosa ; 


Il est difficile de croire que les Égyptiens, déjà occupés à la construction de leurs pyramides, aient entrepris simultanément la construction de cet autre monument qu’aurait été le Sphinx
poiché è cosa difficile a credersi che contemporaneamente alle piramidi, opera cosi spaventosa e di si grande importanza, fosse agli Egiziani venuto in testa di creare un' altro monumento, che esigeva una difficoltà, ed una spesa incredibile, e che non aveva apparentemente alcuna conseguenza, qualora la superstizione non ne avesse reso quasi plausibile il motivo. (...)


Origine des pierres de pyramides
Non è verisimile che i re di Egitto avendo comodi eccellenti materiali avessero voluto spendere inutilmente somme immense per farli venir di lontano. In secondo luogo, come osserva Thevenot, le pietre delle quali è fabbricato il corpo delle piramidi hanno troppa somiglianza con quelle che trovansi in quei contorni per credere che sieno state di altronde trasportate. E' più verisimile piuttosto, che dai contorni del Mar Rosso, o dell' Egitto Superiore sieno stati trasportati i marmi de' quali in altro tempo erano incrostate le piramidi, essendo incontrastabile, che nella loro prima origine erano rivestite o di quadrucci di marmo, o di mattoni, o di altre piccole pietre, di maniera che non presentavano all'occhio, che una fabbrica scarpata, la di cui superficie era perfettamente unita, e tale appunto come anco alla giornata si vedono averla parecchi di questi minori edifizi.”

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